Il diario di Odephine
I piccoli cittadini dell’Altamarea
La spiaggia dai mille volti
É un bellissimo pomeriggio estivo, caldissimo e faccio una passegiata tra le file dell’Altamarea. Il sole è alto nel cielo e sento i suoi raggi sulla pelle. Il mare è pieno di gente! I bambini giocano a palla, una ragazzina osa fare un pisolino su un'enorme boa a forma di coccodrillo, un gruppo di tre donne chiacchiera mentre cammina nell'acqua e un uomo nuota un po' più in là. Le borse da spiaggia sono appese agli ombrelloni e gli asciugamani sistemati sui lettini. Giocattoli per bambini, trattori e secchi di plastica sono sparsi sulla sabbia… Qua e là, qualche libro o rivista lasciato aperto.
Mentre continuo la mia passeggiata, sono attratta dalle risate forti e gioiose che si diffondono ovunque sulla spiaggia. Seguo quei suoni per dare un volto alle voci che condividono la loro felicità con tanta naturalezza. Non è una sorpresa quando mi ritrovo al campo da bocce. Adoro questa atmosfera da parco giochi! Ci sono i concorrenti, i burloni, gli arbitri, il custode dei punteggi... Poco più in là, nella piazzetta dell'animazione, il corso di fitness è in pieno svolgimento e dietro le quinte gli animatori sono impegnati: un giorno si prepara la sessione di ballo, un altro il torneo di carte, un altro ancora il baby talent show!
Passando dalla reception arancione, un nuovo oggetto posato sul bancone cattura la mia attenzione. Una targa argentata che brilla delicatamente nella sua custodia blu navy. È stata consegnata dalla Confcommercio della provincia di Rimini. Si legge: “Riconoscimento ad Altamarea Beach Village per il contributo allo sviluppo economico e sociale del territorio, eccellente testimonianza di professionalità, operosità e capacità imprenditoriale votata all'innovazione”. Un bel riconoscimento per l’Altamarea, frutto di un lungo e impegnativo lavoro e di una costante riflessione da parte di tutti i soci per offrire la migliore esperienza possibile ai vacanzieri, con uno sguardo profondamente rivolto al futuro e all'innovazione.
È proprio questo che rende unica l'Altamarea: è una spiaggia per tutte e tutti, accessibile e impegnata. Negli ultimi giorni, poco a poco, ha iniziato a prendere forma la Bau Beach: uno spazio VIP riservato ai vacanzieri con i loro cani, dotato di ogni comfort e attrezzatura per prendersene cura. E la novità del 2025 : Il Bau Garden, un giardino vicino all’Altamarea dove i cani possono essere liberi! Qui tutto è pensato per accoglierli come ospiti speciali.
I vacanzieri sono coccolati, ma Altamarea non dimentica il suo personale! La spiaggia ha ricevuto la certificazione di parità di genere. Anque questo è un segno concreto dei valori che porta avanti ogni giorno.
Forse è proprio questo che rende questa spiaggia così viva e piacevole. Dietro la sabbia calda e gli ombrelloni allineati, c'è un team che pensa a tutto e coltiva ogni giorno un autentico benessere collettivo.
All'Altamarea, la vita si balla
Il pomeriggio è nel pieno all’Altamarea, i lettini sono occupati, gli opsiti si rilassano, leggono, scrollano sul telefono. I bambini giocano, corrono e a volte fanno impazzire i genitori. Al campo da bocce è un delirio: assisto a una partita frenetica. Il pubblico è esaltato, i giocatori concentrati, i commenti sui lanci degli uni e degli altri volano, accompagnati da risate gioiose. All’improvviso, il Toum Toum Toum Toum riconoscibile dell’Altamarea risuona dagli altoparlanti. “Popolo dell’Altamarea!” annuncia Alessandro con un grande sorriso. Dal suo piccolo gazebo, il capo animatore elenca gli appuntamenti del pomeriggio e lascia che la musica invada l’ambiente. L’Altamarea si sveglia così dalla sua dolce siesta meridionale.
Un gruppo di bambini si raduna nella piazzetta animazione: Francesco, l’animatore e ballerino del giorno, sale sul palco sulle note di Baby Shark e partono per una mezz’ora di spettacolo per la gioia dei genitori che filmano con orgoglio un promettente début di carriera da ballerino per tutti questi piccoli. Braccia in alto, poi in basso, si gira, si battono le mani e, naturalmente, si dà un’occhiata ai genitori per controllare che stiano ancora guardando! Alcuni genitori accompagnano i bambini e, per un attimo, si godono questo breve ritorno all’infanzia.
La gente arriva nella piazzetta, la musica non attira solo gli ospiti abituali ! I curiosi che passeggiavano lungo la passeggiata del Ponente si fermano per godersi lo spettacolo, e alcuni si lasciano andare a qualche passo di danza prima di riprendere la camminata. Il sole picchia ancora con i suoi raggi brillanti e comincia a tingere di arancione il tardo pomeriggio. I tanti spritz già mezzi vuoti sui tavoli del bar sono un buon segno che è infatti ora dell'aperitivo.
Ora è il momento del ballo di gruppo. Quasi meccanicamente, i ballerini prendono posto nella piazza. Da sconosciuti fino a pochi minuti fa, diventano tutti compagni di danza, un gruppo unico che si muove (quasi) all'unisono. Ormai, sono (quasi) una cosa sola. Si scambiano sguardi a volte timidi, divertiti o ammirati. Ognuno dà il meglio di sé, e a ragione: il pubblico è lì! Piede destro, piede sinistro, batti le mani senza dimenticare il piccolo movimento dei fianchi!
I movimenti si fanno più sicuri, più sciolti, occupano sempre più spazio. I sorrisi sono più numerosi e sembra che si stiano formando delle amicizie: alcuni iniziano a ballare insieme. La musica si mescola alle risate e agli applausi, e l'atmosfera è così accogliente che sembra quasi una festa di famiglia.
Presto, quasi troppo presto, le note musicali si fanno più dolce, e poi il silenzio torna a regnare.
Alla fine, ognuno prende la sua strada, per ritrovarsi meglio domani.
I suoni dell’Altamarea: una dolce sinfonia d’estate
Oggi vi porto con me in una compilation dei suoni caratteristici dell’Altamarea: una cronaca sonora da leggere come se fosse una playlist d’estate.
“Unooo. Dueeee. Tre!” gridano due bambini mentre stanno per tuffarsi in mare. Un enorme “SPLASHHHH” risuona e l’acqua bagna le persone intorno. Qualche secondo dopo, riprende il continuo “sciuu sciuu” delle onde calme.
“Ohlalaaaah mais oui oui bien sûr” due donne francesi sono sedute sulle loro brandine e chiacchierano mentre accanto a loro, “Zzzzzzz”, un uomo sta facendo un pisolino. “Fssh” un po' più in là, una ragazza sfoglia le pagine del suo giallo.
“Novanta-sei, novanta-sette… Mmh mmh mmh…” Marta sistema due opsiti dell’Alatamarea e recita i numeri degli ombrelloni per trovare il loro. “Aaaaaaah”, dietro di lei, una bambina sfugge alla vigilanza del padre e corre in un veloce “tac tac tac tac” dei suoi piccoli piedi nudi sulla pedana in legno. “Thaliaaaa” suo padre urla prima di correrle dietro.
“Ciao… ciaoooo, ciao” ripete Mirco, un bambino di quasi due anni che corre dietro a una bambina tedesca più grande di lui. “Gnam gnam” la bambina lo ignora, preferendo gustare la sabbia. Parlando di sapori, “psssshit” al bar Africo, si aprono le lattine di soda, qualche birra le accompagna, e anche il “tin tin” dei cucchiaini che mescolano lo zucchero nel caffè. “Mmmmmh” qui, i gelati si gustano senza moderazione, e diventano occasione di conversazione, come per quel gruppo di ragazzi che discute sul gusto di gelato più buono.
I “vrrrrrrr” e “blub blub blub” o ancora “pshhhhhh” dei jacuzzi non si sentono nemmeno più, coperti dalle grida di gioia e dalle risate dei bambini italiani e tedeschi. “Ploc ploc ploc” fa l’acqua che cade a terra quando escono dall’acqua.
“Uuuufffa” sospira un uomo che si è appena sistemato su una brandina. Il vento si è leggermente alzato e si sente il suo “shhhh” farsi strada tra le foglie e i fiori che decorano ovunque la spiaggia.
“Ahahahahah” risate gioiose e potenti escono dalla reception dell’Altamarea : Diego et Manuela sono al comando e condividono il loro entusiasmo.
“Boum boum boum boum cuoricini, cuoricini, pensavi solo ai cuoricini, cuoricini…” il nuovo team di animatori fa già ballare o cantare ospiti e locali con la musica che esce dalle casse appena installate. Sono pronti perché domani, sabato 30 inizia il programma di animazione. Il weekend promette di essere bello e ricco di sensazioni !
Un momento sospeso
« Non c’è tanto da lavorare oggi, eh? » ride un anziano davanti a un bagnino di salvataggio seduto su una sedia, di fronte a un mare più calmo che mai. Il bagnino ride e scambia qualche parola sul tempo. L’anziano, aiutato dal suo bastone, prosegue la passeggiata lungo la battigia, avanza con il suo passo deciso nell’acqua, per nulla spaventato dalla temperatura. È l’unico a tentare un piccolo bagno, in questo pomeriggio di maggio, sotto un cielo grigio e nuvoloso. Tranne quest’altro coraggioso in muta che ha appena concluso una sessione di windsurf, ci sono solo delle boe che galleggiano sull’acqua. Questa settimana è stato grigio, ha piovuto, ha tirato il vento, ma il fascino dell’Altamarea ha funzionato comunque.
Ci sono alcune brandine disposte sulla sabbia, alcune, le poche fortunate, sono occupate da passanti che si rilassano per qualche minuto o qualche ora, approfittando di una schiarita. L'azzurro brillante del tessuto delle sdraio e degli ombrelloni dell'Altamarea mi ricorda il cielo che ci può offrire l'estate, e il colore del mare così bello e caldo da far venire la voglia di tuffartici senza pensarci due volte. Oggi, invece, sono chiusi gli ombrelloni. Il sole, timido, riesce a malapena a filtrare qualche raggio tra i nuvoloni minacciosi che si ergono sopra di noi. Qualche coppia, o persone sole, osa venire a fare una passeggiata nel bel mezzo del pomeriggio e si fermano al bar per un caffè meritato.
All'Altamarea regna la calma, una dolce tranquilità. Alla reception arancione Mirella e Daniela organizzano, discutono ogni dettaglio affinché tutto sia perfetto per l’estate. In fondo, il resto del team, Marta, Diego, Manuela, Michele, Mirco… è indaffarato. I loro attrezzi rompono il silenzio avvolgente della spiaggia e sono la prova del loro impegno e del loro lavoro quotidiano. C’è sempre qualcosa da fare, qui !
Si percepisce l’attesa, persino l’impazienza. Facendo un bel respiro profondo, riesco quasi già a sentire l’odore della crema solare, della frutta, del gelato che si scioglie al sole. Togliendomi le cuffie con la musica, sento gli animatori dell’Altamarea far ballare grandi e piccini al ritmo di musica allegra. Sento perfino i cani festeggiare con i loro padroni, felicissimi di aver ricevuto un'accoglienza VIP. Sento i tuffi nella grande piscina e i sospiri di sollievo e relax provenire dall'oasi di benessere.
Ciò che sento è la gioia che emana dall'Altamarea. Sta arrivando, molto presto.
Per ora si aspetta, pazientemente. In un mondo che corre troppo veloce, fa bene aspettare. Godersi questa calma prima della tempesta estiva. E osservare ogni angolo dell’Altamarea mentre si prepara ad accogliere i suoi tanto attesi ospiti.
Tutto ciò che il mare ci offre
Più passo tempo sulla spiaggia, più imparo a osservarla in ogni dettaglio, e più capisco che nulla di ciò che vedo è garantito per sempre. A volte è importante prendersi un momento per riflettere sul mare tranquillo che ci accompagna ogni giorno. In quei momenti, sento più forte la nostra responsabilità. Quella di proteggere questo paesaggio che sembra sempre uguale, ma è tanto vulnerabile. E anche proteggere la vita che quel paesaggio sostiene: le alghe che danzano sotto la superficie, i crostacei che scavano nella sabbia, gli uccelli che si posano sulle rocce al tramonto.
Proteggere il litorale è un impegno costante, fatto di mille decisioni silenziose. All’Altamarea l’hanno capito. La sostenibilità è “una filosofia di vita” dice Daniela, una dei soci della spiaggia. “È un messaggio che noi cerchiamo di trasmettere per i bambini ma anche agli adulti, che bisogna avere rispetto del mare, rispetto della spiaggia. Se non c'è il rispetto, c'è la distruzione.”
A l’Altamarea, il mare è sempre protagonista, e si sente in ogni azione. “Anche i rifiuti del mare stanno per diventare protagonisti dell'estate 2025 con un progetto che comunicheremo prestissimo! Attraverso una filiera di design e di studio, la plastica marina viene riutilizzata e trasformata per diventare qualche cosa di indispensabile per la vita di spiaggia” spiega Daniela, molto entusiasta. “Qualsiasi cosa che il mare ci offre può essere utilizzato, dal rifiuto di plastiche alle conchiglie che fanno parte dell'ecosistema del mare, al sasso, alla sabbia, i legnetti…” aggiunge Mirella, mostrando un suo quadro fatto di cartone recuperato, di pezzi di conchiglie e di piccoli frammenti di legno raccolti dal mare.
E ovviamente, non possiamo parlare di sostenibilità senza affrontare il tema cruciale dell’acqua. “C'è sempre meno acqua potabile e quindi dobbiamo insegnare di non fare un uso smisurato dell'acqua. I nostri clienti lo sanno e ci devono aiutare. Il nostro messaggio è : limitate il consumo dell'acqua, perché l'acqua è un bene prezioso, dice Mirella. Inoltre, abbiamo il fotovoltaico, quindi col sole scaldiamo l'acqua e produciamo energia. Non consumiamo l'energia elettrica per scaldare l'acqua, solo col sole si scalda, quindi bisogna avere un uso consapevole di quest'acqua calda.”
Quest’amore e rispetto per il mare e per l’ambiente si impara da piccoli, con i laboratori creativi. “I nostri educatori sono molto partecipi di questa idea di sostenibilità e fanno i laboratori proprio con materiali naturali ” descrive Daniela. Perché sono loro, i più piccoli, a dover portare avanti questa cura.
Attraverso queste attività con i bambini, oggi si seminano le basi per un futuro più consapevole. Si costruisce giorno dopo giorno, osservando e ascoltando il mare, imparando a rispettare i suoi ritmi e i suoi bisogni.
E anche io mi rendo conto che, da quando vengo all’Altamarea, il mio sguardo è cambiato. Non vedo più solo una bella spiaggia, vedo un ecosistema prezioso, che dipende da ognuno di noi.
La spiaggia di ieri e di oggi
Una vecchia cartolina in bianco e nero dell’inizio del secolo scorso porta, con sobrietà, la scritta “Cattolica – Spiaggia” nell’angolo in basso a destra. La prendo tra le mani per osservarla più da vicino. A prima vista, sembrerebbe che nulla sia cambiato: si vede la spiaggia piena, viva, un vialetto di piccole cabine in legno e, sullo sfondo, l’inconfondibile profilo di Gabicce Monte.
Eppure, guardando meglio, tutto appare diverso, come se quell’attimo d’estate fissato in fotografia racchiudesse l’essenza di un’epoca ormai lontana. Si distinguono le tende, e non mancano forse le scogliere in mare? Guardate bene le cabine: nessuna piscina immensa, nessun gioco per bambini, nessun centro benessere con jacuzzi…
“La vita da spiaggia di quegli anni era più semplice : sabbia, mare, tanto sole. I bagnini vivevano al mare, nella cabina del ‘bagnino’: ufficio, cucina e camera.” descrive Mirella, socia dell’Altamarea. Lei che ha sempre vissuto, fin da piccola, con i suoi genitori, sulla spiaggia. “Il mio ricordo più dolce è guardare il tramonto assieme alla mia famiglia, tutti a sedere al tavolo in spiaggia e mio padre che cuoceva il pesce arrosto sul fuocone. Gli stranieri si avvicinavano incuriositi e attirati dal buon profumo di pesce che faceva venire l’acquolina in bocca… Io ero felicissima perché mi sentivo fortunata ad essere in spiaggia 24 ore al giorno. Al mattino mi svegliavo ed già ero pronta a giocare con i bambini che ogni anno tornavano a passare le vacanze a Cattolica” racconta Mirella, per la quale Altamarea “ora è una parte di me…”
Allora, è chiaro, non è un’epoca che ho vissuto. Ho quasi 25 anni, sono nata e cresciuta nel nord della Francia. Eppure, ogni volta che i miei piedi toccano la sabbia carica di storia dell’Altamarea, non posso fare a meno di pensare a tutte le persone che, prima di me, hanno riso qui, hanno preso il sole, si sono rilassate, hanno vissuto le estati più belle della loro vita. C’è qualcosa di profondamente emozionante nel sapere che un luogo conserva le tracce della felicità di chi lo ha vissuto.
Oggi la spiaggia è cambiata, ma il suo cuore batte ancora. I colori sono più vivaci, le strutture più moderne, i servizi moltiplicati. E l’Altamarea ha mantenuto questa doppia anima. Da una parte, il rispetto per la tradizione: l’atmosfera accogliente, “gentilezza e familiarità: non dimenticare le nostre origini e le peculiarità del sistema balneare romagnolo” dice Mirella, il servizio attento, la spiaggia curata. Dall’altra, uno sguardo al futuro, con servizi moderni e attività per tutti i gusti. “La vita di spiaggia ancora oggi è splendida e appetibile ma il cliente è più esigente, il sole e il mare non basta più ai giovani”, precisa.
Oggi più che mai, l’Altamarea è quel luogo speciale dove si intrecciano memoria e presente, dove ogni estate è un rifugio di leggerezza e ogni tramonto sospende il tempo. E sicuramente non serve avere vissuto il passato per percepirne la bellezza.